Ho pensato di aprire questa piccola giuda dedicata al Macramè moderno. Voglio aiutarvi nella scelta delle corde, descrivervi i vari tipi e per quali progetti utilizzarle. Tramite il gruppo Facebook ho notato che queste domande sono abbastanza ricorrenti e so cosa significa comprare del materiale scadente o non sapere dove acquistare e di quale fibra (cotone, sintetico..).
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- LE FIBRE: in commercio puoi trovare corde di cotone, di canapa, bamboo, yuta, ma anche corde sintetiche (ovviamente più economiche). Le mie preferite sono le corde in cotone, forse più care, ma il risultato finale e la loro lavorazione mi soddisfa di più di altre fibre. Devo ammettere che anche la corda di bamboo o agave non mi dispiacciono, ma ahimè più care anche rispetti al cotone.
- IL DIAMETRO: nel macramè moderno gli spessori variano da un minimo di 2mm ad un massimo non definito. Gli spessori più utilizzati sono da 3mm 4mm e 5mm ma nulla ci vieta di usare un 10mm, magari per un pezzo del nostro arazzo o un 2mm per una borsetta. Ovviamente meno spesso sarà il filo più saranno i nodi da sviluppare, più lungo il lavoro e viceversa.
- TIPI DI CORDE: le corde per macramè sono principalmente di tre tipi: STRING, ROPE o BRAIDED

STRING




La corda string, chiamata anche tortiglia, è un insieme di molti fili, in genere, di cotone che andranno a formare un unico grande filo. E’ il filo più utilizzato nel macramè moderno poiché morbido da lavorare, se di buona fattura. Ottimo per realizzare i porta piante, soprattutto quelli più decorati ed elaborati, arazzi, borse, portachiavi, cuscini…. è una corda multiuso! Se siete alle prime armi, io vi consiglio d’iniziare con questo filato. I prezzi di una string in cotone variano a seconda della metratura ,dello spessore e della qualità del prodotto. Questo tipo di corda tende a disfarsi, soprattutto quando svolgete lavori molto lunghi e complessi, vi consiglio di arrotolarla su ste stessa ogni tanto in modo da ripristinarla. E’ sconsigliato “fare e disfare” spesso, perderebbe la sua consistenza e tenderebbe a rovinarsi. Di seguito alcune foto esempio di come potete sfruttare la corda string.





ROPE


La rope è una corda più dura da utilizzare. E’ caratterizzata da più licci attorcigliati insieme, in genere 2, 3 o 4. Di questa corda io amo l’effetto finale, è possibile “disfarla” aprendo e separando i lIcci dando così un effetto ondulato al lavoro. Ho trovato questa corda molto utile per la lavorazione di tende ma, a seconda dell’effetto che vogliamo ottenere e al grado di manualità, come la string, si può utilizzare per parecchie creazioni. Per molte makers è considerata la corda base. Come vi ho già accennato in alti articoli, la soggettività è sempre la base di ogni oggetto creativo, quindi se vi sentite più attratti da questa corde anche se state iniziando l’approccio al macramè, provatela! Per quel che mi riguarda, trovo che “scivoli meglio”, mi spiego: quando avete a che fare con lavori dove vi serve molta corda, rispetto alla strig che tende ad ingarbugliarsi, con la rope non ho riscontrato il problema.







PETTINARE LE CORDE: le corde string e rope si possono pettinare per creare delle frange. Vi consiglio un pettine a denti stretti o una piccola spazzola per animali. Per tenderla al meglio si può utilizzare della lacca per capelli e una piastra.
BRAIDED



La braided non si può disfare. E’ un tipo di corda a volte elastica e presenta un’anima interna. Questa corda vine utilizzata spesso per creare borse, runner, tovagliette, tende, ma anche arazzi. Personalmente io non la utilizzo spesso, amo di più gli altri due tipi. Anche la braided “scivola meglio” quindi tenetela in considerazione per i lavori con molta corda.
QUANTA CORDA DEVO UTILIZZARE PER I MIEI PROGETTI?
Ecco la domanda che mi fate più spesso… cari makers, questo aspetto lo scoprite con l’esperienza! Nel macramè non è prevista la possibilità di aggiungere corda, quella scelta dall’inizio dovrebbe essere abbastanza per terminare il lavoro (anche se in realtà ci sono delle tecniche per aggiungere il filo). Di regola la lunghezza della corda va calcolata così: lunghezza del lavoro finale x4. Ad esempio se devo svolgere un arazzo che voglio venga lungo un metro, dovrò moltiplicare 1m x 4=4m ogni corda del mio arazzo misurerà inizialmente 4metri. Non per scoraggiarti, ma ci sono molte variabili che entrano in gioco, tipo lo schema che vuoi realizzare. Se avrà una trama molto fitta probabilmente ti servirà più corda e al contrario se la trama è più semplice e meno elaborata magari te ne basterà meno. L’esperienza ti aiuterà a capire come regolarti sulla lunghezza delle corde. Per non sbagliare all’inizio tieniti più corda, meglio in più che in meno.
Non buttare MAI la corda che avanzi potrebbe servirti per creare oggetti più piccolini come foglie o porta chiavi o decorazioni per il tuo arazzo. E se proprio non ti piacciono i piccoli oggetti in macramè con gli scarti ci puoi imbottire i cuscini.
Se può consolarti io non sono amante dei calcoli, la matematica non è mai stata una mia amica e piuttosto di contare spesso utilizzo l’occhio come metodo di misura. Ma questo implica, come dicevo, un’esperienza anche minima del lavoro a macramè. Più annodate e più scoprirete tecniche per facilitarvi e ripeto, anche qui la nostra unicità farà da padrone.
Mi auguro che questo articolo ti sia stato utile, puoi inserire un tuo feedback nei commenti in caso di domante o affermazioni che possano essere utili al popolo del macramè. Grazie.
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È un piacere!
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Ciao, che vuol dire corda con anima o senza anima?
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